Nei quartieri delle città italiane, molti anziani affrontano ogni giorno difficoltà economiche e di assistenza. In questo contesto, nuove misure pubbliche cercano di offrire un supporto concreto con aiuti mirati e specifici. Tra le iniziative più rilevanti si colloca una prestazione mensile che può arrivare fino a 850 euro, pensata per chi ha superato gli 80 anni ed è in grave condizione di non autosufficienza. Questa misura, introdotta dal decreto legislativo 29 del 2024 e noto come “Decreto Anziani”, si configura come un sostegno importante rivolto a una fascia particolarmente vulnerabile della popolazione.
La prestazione ha natura sperimentale e sarà attiva fino alla fine del 2026, con la possibilità che venga prorogata. Un dettaglio che molti sottovalutano è che l’importo percepito è esente da tassazione e impignorabile, garantendo così una tutela economica solida per chi ne beneficia. L’accesso non si limita all’età , ma prevede un riconoscimento ufficiale di una disabilità grave e un bisogno assistenziale continuo. A questo si aggiungono fattori come il valore ISEE della famiglia e un’eventuale indennità di accompagnamento già in corso. Alcuni territori italiani stanno notando l’impatto di questa misura soprattutto tra chi vive in piccoli centri con meno servizi di assistenza.
Alternative economiche e requisiti per sostegni aggiuntivi
Oltre alla prestazione sperimentale, esistono altre forme di sussidio per gli anziani, soprattutto per chi ha almeno 67 anni. In questi casi, chi si trova in difficoltà economica può richiedere un assegno sociale che nel 2025 si attesta intorno a 538,69 euro al mese, con un possibile aumento vicino a 548 euro dal 2026 legato alla rivalutazione pensionistica. Un altro strumento è la Carta Acquisti, rivolta agli over 65 che ricevono pensioni o assistenze con un reddito complessivo sotto una certa soglia, variabile a seconda dell’età : 8.052,75 euro annui fino a 70 anni, che salgono a 10.737 euro superata questa età . La carta offre una ricarica bimestrale di 80 euro per spese alimentari, sanitarie o per le utenze come luce e gas.

Una misura meno conosciuta è l’assegno di inclusione, rivolto a famiglie con almeno un membro dai 60 anni in su. Il beneficio scatta in presenza di redditi bassi, con soglie che si alzano fino a quasi 7.600 euro per nuclei composti da persone over 67 o con disabilità gravi. Queste misure confermano come il sostegno economico per la terza età non sia omogeneo, ma modulato in base alle condizioni personali e familiari di ciascuno, un aspetto che sfugge spesso a chi vive in città grandi dove i servizi sono più accessibili.
Agevolazioni fiscali e servizi pubblici: cosa cambia per gli anziani
Dal lato fiscale, molti Comuni italiani hanno attivato riduzioni sulla tassa rifiuti (TARI) rivolte agli ultrasettantenni con difficoltà economiche, anche se non esistono benefici standard a livello nazionale. Le amministrazioni considerano parametri come il reddito ISEE e il nucleo familiare per concedere sconti o esenzioni. Per chi ha superato i 75 anni, un altro vantaggio riguarda il canone Rai, che può essere azzerato se il reddito familiare non supera gli 8.000 euro annui e non sono presenti altri conviventi con reddito proprio, fatta eccezione per badanti o collaboratori domestici. La procedura per richiedere l’esenzione è unica, con scadenze precise a inizio e metà anno per evitare addebiti.
Per quanto riguarda la sanità , molti ignorano che l’esenzione E01 per le spese mediche scatta già dai 65 anni, e non a 70 come si pensa comunemente. Il requisito economico è un reddito familiare inferiore a 36.151,98 euro. In gran parte delle regioni l’attribuzione è automatica, ma in alcuni casi è necessario rivolgersi alla ASL per richiederla. Un dettaglio importante riguarda le commissioni postali: chi ha superato i 70 anni può usufruire di tariffe ridotte per il pagamento di bollettini, ma deve chiedere esplicitamente la riduzione allo sportello presentando un documento d’identità . Questi risparmi, pur contenuti singolarmente, diventano rilevanti per chi usa frequentemente questi servizi.
Le agevolazioni si estendono anche ai servizi di trasporto e telefonia. Per la telefonia fissa e mobile, numerosi operatori offrono tariffe dedicate agli anziani, spesso legate a criteri ISEE o condizioni di disabilità . Quanto ai trasporti pubblici, le riduzioni scattano già a 60 anni, con abbattimenti su abbonamenti urbani ed extraurbani. Anche i viaggi su treni, navi e aerei possono beneficiare di offerte destinate alla terza età , un’informazione che in molti territori nordici e del centro Italia sta diventando sempre più accessibile.
Dietro queste norme si nasconde una rete complessa di benefici a tutela di una fascia di popolazione che in molti casi si trova a dover fronteggiare non solo il peso dell’età , ma anche il maggior costo della vita e delle cure. Il modo migliore per orientarsi resta sempre una verifica puntuale presso gli enti locali o i centri di assistenza fiscale, dove accompagnare ogni domanda con dati e documenti aggiornati può fare la differenza nell’accesso ai fondi disponibili.
