L’isola privata delle Formiche: il gioiello segreto del Mediterraneo custodito da pochi ogni anno

L'isola privata delle Formiche: il gioiello segreto del Mediterraneo custodito da pochi ogni anno

Matteo Casini

Dicembre 13, 2025

In mezzo al Mediterraneo, a meno di venti chilometri dalla costa toscana, c’è un frammento di terra che sfugge alle mappe digitali più note. È l’Isola delle Formiche, un insieme di tre scogli rocciosi che ospitano un faro storico, attivo dal 1901, e soprattutto una riserva naturale per pochi eletti. Qui l’accesso è limitato, perché si tratta di una zona militare, ma l’isola si può affittare interamente per periodi brevi. Un’occasione rara per chi vuole esplorare un luogo che unisce natura selvaggia, storia marittima e un concetto di lusso che punta sulla privacy e il contatto diretto con il mare. A guardarla dall’alto, la Formica Grande e le sue sorelle sembrano semplici scogli nel blu, ma al loro interno nascondono una struttura architettonica che racconta decenni di vita isolana e un microcosmo naturalistico quasi intatto.

Il faro e il senso di isolamento che regala l’isola

Il fulcro dell’Isola delle Formiche è il suo faro bianco, che da oltre un secolo segnala la via ai naviganti con un lampo ogni sei secondi, visibile fino a undici miglia nautiche. La gestione è affidata in concessione temporanea a un gruppo di privati, con a capo Fabio Biagini, che da bambino osservava le isole dall’acqua e ne ha seguito la trasformazione. Gli ospiti possono raggiungerla dal porto di Talamone con un’imbarcazione in poco più di mezz’ora, oppure in elicottero, atterrando sull’elisuperficie. A terra, il paesaggio è essenziale ma intenso: la malva arborea ricopre gran parte della roccia, mentre la flora endemica come il limonium doriae e l’aglio delle isole – una varietà locale ormai rara – conferiscono un’identità unica. Una caratteristica che sfugge a chi vive spesso in città è il senso di silenzio naturale che avvolge l’isola, interrotto solo dal verso dei gabbiani reali e dal movimento del mare. L’illuminazione del faro non serve a illuminare la terra, ma il mare intorno, un dettaglio che molti sottovalutano perché troppo abituati alle luci artificiali delle coste affollate. Questo fa dell’isola un rifugio vero, lontano dalla comodità tecnologica, dove il tempo rallenta e le abitudini si azzerano.

L'isola privata delle Formiche: il gioiello segreto del Mediterraneo custodito da pochi ogni anno
L’isola privata delle Formiche: il gioiello segreto del Mediterraneo custodito da pochi ogni anno – giornatemagiche.it

Il faro è stato ristrutturato rispettando il carattere originale: dentro, ci sono due stanze in stile minimalista, con un’arredamento che recupera la funzionalità e la poesia del vivere isolano. Al posto della classica Bibbia, nei comodini si trovano binocoli per osservare la fauna marina: banchi di tonni, stormi di gabbiani, le vele delle barche all’orizzonte. Il piccolo salotto include una biblioteca con autori che parlano di mare e viaggi, come Woolf e Verne. Chi arriva può scegliere se abbandonarsi all’essenzialità o vivere un soggiorno di lusso, con chef privati e staff per eventi esclusivi. Una terrazza panoramica domina l’orizzonte toscano e le isole dell’Arcipelago Toscano, un richiamo che rende evidente come in pochi chilometri si concentri un patrimonio di paesaggi e storia.

Un’occasione per staccare davvero e riscoprire il mare

La domanda più frequente tra chi si interessa all’isola è: cosa si fa su un posto così isolato? Fabio risponde che si tratta di una domanda sbagliata, perché qui si perde il concetto convenzionale di attività. L’Isola delle Formiche è un invito a rallentare. Si può fare snorkeling in un’area ricca di pesci come murene, dentici e orate, con un’immersione speciale nella secca di Zi Paolo, un rilievo a pochi metri dalla superficie che attrae subacquei esperti. Per chi cerca relax, c’è una vasca naturale in cui l’acqua sgorga a quasi 39 gradi, una calda fonte termale incastonata tra le rocce affioranti. Vicino c’è anche una piccola piscina riscaldata, dove il tempo si dissolve al cospetto delle stelle e del silenzio. Passeggiare tra i sentieri nascosti significa ancora scorgere reperti storici, come fortini della Seconda Guerra Mondiale adattati a punti panoramici, e incontrare specie rare, come lucertole endemiche e volpoche che nidificano lontano dal traffico umano.

Chi vive l’isola percepisce un legame molto stretto con la natura e con la mediterraneità: il cibo è semplice e sostenibile, basato su pesci freschi e prodotti locali. Il vantaggio è che, pur nella sua essenzialità, l’isola offre tutti i comfort di un hotel di lusso, con la possibilità di personalizzare ogni aspetto del soggiorno, dalle immersioni fino a corsi di cucina o yoga. Un aspetto che sfugge a chi sta sempre in città è quanto un luogo così possa fungere da pausa totale, uno spazio dove anche “non fare nulla” diventa un’attività consapevole e necessaria. L’Isola delle Formiche non è solo un rifugio, ma un’opportunità di rigenerazione che pochi posti al mondo possono garantire.

Un faro nascosto tra natura e storia, con un futuro da preservare

La storia dell’Isola delle Formiche è legata al faro, nato nel 1901 quando la neonata Italia stava organizzando la sua rete di avvistamento costiero. Seguito per oltre un secolo dalla Marina Militare, il faro oggi funziona grazie all’energia fotovoltaica e mantiene la sua lanterna originale, la cui lampada Labi da 100W segna la distanza ai naviganti con precisione. Malgrado la sua posizione oscurata nelle mappe digitali per motivi militari, l’isola è un parco naturale e marino di scala ridotta ma preziosa, famosa tra i subacquei per fondali profondi e impervi.

Il recente affidamento in concessione a privati ha acceso una nuova fase: la cura dell’ambiente, la valorizzazione storica e la possibilità di condivisione limitata per ospiti selezionati. Fabio Biagini, custode e anima del progetto, ha mantenuto viva l’isola anche durante le difficoltà degli ultimi anni, preservando i dettagli che rendono questo luogo unico. Qui la dimensione del potere e della fuga si fonde con il rispetto per la natura e la cultura del mare, un equilibrio che si riflette nell’esperienza offerta agli ospiti.

Un’immagine che rimane impressa è quella di una notte sull’isola, con il faro che segnala la rotta, il silenzio rotto solo dal mare e il binocolo prontamente sul comodino. Una quiete che porta a sentirsi, all’occorrenza, naufraghi o sovrani di uno spazio in cui il tempo e il mondo esterno si dissolvono. Questa realtà, così lontana dallo stereotipo della vacanza caotica, è invece un richiamo concreto per chi cerca spazi non preconfezionati, dove il vero lusso è sapere custodire un luogo e sé stessi.

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